Bari, Facoltà di Medicina: “Class action contro i test”

Dalle aule universitarie alle aule giudiziarie. Il test di Medicina finisce in tribunale. Gli aspiranti camici bianchi baresi sono pronti a dare il via a un maxi ricorso collettivo per richiedere l'annullamento dei quiz. I primi cento hanno già aderito ma a partecipare alla causa saranno molti di più. "Almeno 500" promette l'avvocato Michele Bonetti che da anni si batte contro il numero chiuso con l'associazione studentesca Unione degli Universitari. Ieri i ragazzi che hanno sostenuto la prova di accesso a Bari si sono incontrati per studiare le prossime mosse all'indomani dell'annuncio da parte del ministero dell'Istruzione di non avere nessuna intenzione di mettere in discussione i test.

"Non saranno annullati" ha certificato una nota ufficiale di viale Trastevere. Ma gli studenti non ci stanno. "Il plico arrivato nell'aula 3 di Economia a Bari non era integro  -  racconta una giovane  -  l'ho visto con i miei occhi. E, come se non bastasse, dalla scatola mancava un test. È una pagliacciata, mi sento offesa e danneggiata".

Al centro delle contestazioni c'è la scomparsa di una busta da uno dei 74 scatoloni arrivati da Bologna a Bari contenente le tracce. Qualcuno, stando anche agli investigatori della Digos, avrebbe manomesso il plico, staccando e rincollando la confezione con lo scotch. Un compito poi manca all'appello, quasi sicuramente sottratto. "Ci aspettavamo che il test non si svolgesse più  -  aggiunge un'altra ragazza presente in quell'aula di Economia  -  invece hanno detto di iniziare: eravamo agitati, deconcentrati, sfiduciati". In più, raccontano, squillavano all'impazzata i cellulari di docenti e poliziotti perché quest'anno non c'è stata la schermatura delle aule, circostanza confermata dallo stesso ateneo.
Gli aspiranti medici ora annunciano battaglia. "Chiediamo il sequestro dei test compilati a Bari e ora in correzione a Bologna e delle brutte copie conservate dall'ateneo di Bari  -  spiega il coordinatore dell'Udu Gianluca Scuccimarra  -  solo così si può capire se qualcuno aveva le risposte prima. E siamo pronti ai ricorsi amministrativi: gli studenti hanno subito rallentamenti (la prova è iniziata con 4 minuti di ritardo), cali di tensione, distrazioni".

Rincara la dose l'avvocato Bonetti. "A Catanzaro nel 2007 fu sottratto un plico e la prova fu annullata  -  va avanti il legale  -  Proporremo tre ricorsi: per chi era nell'aula da cui è sparito il test, per chi ha fatto la prova a Bari e per tutti a livello nazionale. Impugneremo davanti al Tar del Lazio, visto che il concorso è nazionale, i bandi di ateneo, i verbali d'aula e le note ministeriali
che dichiarano valido il test. O la prova si annulla o si ammettono in sovrannumero i ricorrenti".

Non crede all'accusa di brogli il presidente del comitato per i test di Medicina a Bari il professor Rosario Polizzi. "Se qualcuno ha sottratto un test, secondo me, è successo all'ultimo momento e lo ha fatto per far saltare il concorso non per aiutare qualcuno dall'esterno". Sul caso proseguono anche le indagini della commissione interna nominata dal rettore Antonio Uricchio. "Anche l'anno scorso - commenta il rettore - ci sono stati un centinaio di ricorsi, il contenzioso da test sta assumendo dimensioni significative, questo impone riflessioni di più ampia portata sul meccanismo selettivo forse non adeguato.

Fonte: Republica.it

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