Dallo studente al pensionato, fino a Pasquale, macchinista quasi in pensione.


Sognava i fiori di ciliegio della terra del Sol Levante, è morto tra gli ulivi della campagna assolata tra Andria e Corato. Francesco Tedone, studente coratino di 17 anni, era appena tornato dal Giappone dove aveva trascorso il suo ultimo anno di vita grazie alla conquista meritata di una borsa di studio. Dal paese dei futuristici Shinkansen alla terra del binario unico, dove i capistazione si avvisano per dispacci telefonici, c’è un’era geologica di mezzo. I genitori e gli amici non riescono a darsi pace.
Enrico Castellano, bancario 72enne in pensione, era tornato da Torino per raggiungere suo figlio in Puglia e festeggiare il compleanno del nipotino di due anni. Era sul treno partito alle 10.58 da Andria e diretto a Bari dove avrebbe voluto incontrare amici e parenti per una rimpatriata.
Sullo stesso convoglio si trovava Antonio Summo, 15 anni, di Ruvo di Puglia, una grande passione per la musica terminata su un binario morto. Aveva mal di pancia e nonostante il padre gli avesse consigliato di rimanere a casa, non ha voluto rinunciare ad andare alla sua scuola di Andria per recuperare due debiti formativi.
Jolanda Inchingolo, 25enne andriese, aveva un appuntamento a Bari con il suo fidanzato Marco. Il loro futuro era ancora tutto da scrivere: tra due mesi si sarebbero sposati.
Il destino è stato ancora più crudele con Giuseppe Acquaviva, 51 anni, agricoltore al lavoro nei campi quando i due treni si sono scontrati. Pezzi di ferro, vetri e lamiere esplosi in un abbraccio mortale, hanno devastato il paesaggio circostante. Non si sa cosa lo abbia colpito alla testa, uccidendolo sul colpo.
Il poliziotto Fulvio Schinzari aveva appena terminato le ferie e si apprestava a tornare a Bari, dove ricopriva l’incarico di vice questore aggiunto. Era conosciuto e stimato in tutte le città dove aveva prestato servizio. Negli ultimi 25 anni aveva lavorato al commissariato di Barletta, prima di diventare dirigente a Canosa e Corato. Viveva ad Andria, dove ha lasciato la moglie e le due figlie.
Storie diverse unite da uno stesso tragico destino, tra le migliaia che si intrecciano ogni giorno su quei convogli che accolgono soprattutto studenti e lavoratori pendolari. Come Pasqua, estetista di 30 anni che faceva la spola ogni giorno tra Andria e Bari e di cui non si hanno più notizie.
Storie emozionanti, come quella di nonna Donata, trovata senza vita mentre tra le braccia stringeva suo nipote Samuele, di soli 6 anni, salvato dai soccorritori e riconsegnato ai suoi genitori che vivono a Milano.
Storie di tragica normalità, come la visita medica di Gabriele, metalmeccanico andriese di 25 anni, recatosi a Bari per farsi controllare la ferita ad un dito e mai più ritornato da sua madre.
Anche Julia Favale, docente di conversazione in lingua straniera, non risponde più al suo cellulare da ieri mattina. All’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari sono attesi i parenti per il riconoscimento dei propri congiunti ma sono già tante le famiglie che hanno dovuto fare i conti con l’amara realtà.
Altre storie di dolore si aggiungeranno a quella di Pasquale Abbasciano, 60 anni, uno dei due macchinisti morti nel terribile schianto, ormai a un anno dalla pensione. Era felice di essere a fianco della figlia nel giorno delle sue nozze.

Fonte: HuffPost

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