Bari, esami più facili con sesso e soldi: una studentessa denuncia il prof

Bufera a Giurisprudenza: il docente l’avrebbe ricattata anche con gli sms. "Mi diceva: sono una persona potente. Poi ha tentato di baciarmi". Indaga la procura

Prima le avances , poi la richiesta di soldi. Il prezzo da pagare per un aiuto nel superare gli esami universitari. È la denuncia choc presentata qualche mese fa ai carabinieri da una studentessa poco più che ventenne iscritta all’Università di Bari. Al centro delle accuse c’è un professore di Giurisprudenza. La giovane nel suo racconto agli investigatori ricostruisce tutte le fasi dell’approccio con il docente con il quale doveva sostenere un esame e, nei suoi programmi, anche la tesi. «Mi ha subito dato del tu, chiamandomi per nome, e mi diceva “come sei bella, sei davvero una bella ragazza”, aveva un atteggiamento confidenziale - spiega la studentessa - e io mi sono sentita a disagio, mi sono irrigidita». Ma le avances sono andate avanti nei colloqui dei giorni successivi.
 
"Mi ha chiesto di sciogliermi e mi ha fatto proposte del tipo “perchè non dormi con me?” o “perchè non andiamo a cena?”. Io ho declinato tutti gli inviti». A quel punto il prof avrebbe fatto leva sul suo ruolo all’interno dell’Università. «Io ho fatto promuovere un amico a un esame difficile - avrebbe detto alla studentessa - sono una persona potente in ambito universitario, fidati che ti posso aiutare". Allora sarebbe arrivato l’approccio.
 
"Ha tentato di baciarmi contro la mia volontà, ha cercato di mettermi le mani addosso - racconta la giovanissima universitaria - e io gli ho detto che ero disposta a dargli dei soldi". L’influenza con altri docenti per far promuovere la giovane agli esami sarebbe costata mille euro. Una cifra che, però, la studentessa non aveva a disposizione. "Ho chiesto dei soldi a mio padre dicendogli che dovevo pagare le tasse universitarie e i libri" prosegue nella denuncia.
 
Sul caso la procura di Bari ha aperto un fascicolo, il reato ipotizzato nei confronti del professore di Giurisprudenza sarebbe quello di concussione. A coordinare le indagini è il sostituto procuratore Antonino Lupo. Gli investigatori hanno anche acquisito tutti i messaggi tra la ragazza e il docente. Uno scambio fitto in chat attraverso i telefonini cellulari in cui i due prendevano accordi. "Ti chiamo per ultima"  comunica il professore alla ragazza il giorno prima dell’esame. Con una richiesta particolare. "Quando vieni mettiti i tacchi alti".
 
Nei messaggi i due parlano continuamente degli esami che la giovane avrebbe dovuto sostenere e lei indica al professore nomi degli altri docenti, le materie e le date della prova. I due sembrano anche accordarsi, con un linguaggio in codice, per la consegna a rate della cifra. Ma su questo ora sono in corso le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo.
 
La procura di Bari, infatti, ci vuole vedere chiaro. I magistrati vogliono capire se la denuncia sia fondata e soprattutto se il professore abbia millantato l’aiuto promesso alla studentessa o abbia realmente “raccomandato” la giovane al suo esame o eventualmente con gli altri colleghi nominati nei messaggi. E, nel caso, se ne abbia ricevuto in cambio denaro o altro tipo di utilità. Insomma, vogliono capire se ci sia una rete oppure se si tratti di un fatto isolato e relativo ad un solo docente.

Gli inquirenti per il momento sono molto cauti anche se le indagini vanno avanti già da qualche mese, quando la studentessa si è presentata in caserma dai carabinieri e ha denunciato i presunti ricatti. Il caso però è molto delicato perchè episodi del genere all’Università di Bari erano già avvenuti ma ormai molti anni fa e sembravano solo il ricordo di un passato da dimenticare.


0 Response to "Bari, esami più facili con sesso e soldi: una studentessa denuncia il prof"

Posta un commento

Visitatori

Archivio blog

Licenza