Molfetta, truffa alle banche in due agli arresti domiciliari

Per sbaragliare in modo illegale la concorrenza di altre imprese ha ideato uno stratagemma astuto al fine di ottenere illecitamente liquidità dalle banche. Un imprenditore molfettese, che opera nel settore della meccanica industriale, e la sua consulente fiscale sono stati arrestati dai militari della Guardia di Finanza in esecuzione di una ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Trani che ha disposto per entrambi gli arresti domiciliari per associazione a delinquere, truffa, falsità in scrittura privata.

n particolare, è emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, una attività costante di frode che ha preso il via nel luglio 2010, a opera del rappresentante legale della società, D.R.C., 61 anni, a danno di diversi istituti di credito. La tecnica consisteva nella creazione 'ad hoc' di più esemplari di una stessa fattura attiva da presentare alle banche per l’anticipazione, in virtù di rapporti economici e contratti preesistenti. Le fatture riportavano la stessa numerazione ma dati diversi. Grazie alla presentazione dei documenti alterati, la società avrebbe ottenuto anticipi illeciti su false fatture per un importo pari a 533 mila euro. Alla truffa avrebbe partecipato il figlio del titolare, D.R.F., 30 anni, denunciato a piede libero, mentre la consulente T.G., 50 anni, in qualità di addetta alla contabilità aziendale avrebbe materialmente curato la redazione delle fatture.

fonte: GdM

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